Firenze, Tip. Grazzini, Giannini & C., 9 maggio 1862, un numero in-4, pp. 4. Con testata tematica di Nicola Sanesi (Firenze 1818-1889), che firma con pseudonimo “Cabrion” (dal personaggio di Sue) e grande ill. litografica di Mata (Adolfo Matarelli: Firenze 1832-1887) su pagina doppia centrale, intitolata “L’Inferno dei pagnottisti”, in cui una schiera di politici in guisa animalesca (zampe di suino o rapace, corna, code) si avventano su una pagnotta (si riconoscono: U. Rattazzi, F. Carega di Muricce, C. Bianchi, C. Ridolfi, F. Parlatore), mentre uno di loro (B. Ricasoli) con un forcone ne preleva altre dalla bocca d’un diavolo-fornace; sullo sfondo turbe di diavoli e dannati; il testo satirico è in rima, “ispirato” al Canto III di Dante: …”e certo fui/che questa era la setta de’ mangioni/A Dio spiacenti ed a’ nemici sui/E che loro eran furbi, e noi minchioni!” Testi di satira firmati con peudonimi. Fondato da G. Tofani nel 1848, interrotto e rinato nel 1860 il giornale ebbe attivi collaboratori i fratelli Ademollo e Carlo (Collodi) e Paolo Lorenzini.
Giornali satirici, Satira politica, Toscana risorgimentale, Risorgimento ed unità d’Italia, Adolfo Matarelli, Corruzione politica, Dantesca