(Venetiis), (ex typographio J.B. Pasqualii), (1767), incisione all’acquaforte, mm. 155×210 circa (impronta della lastra, mentre il foglio misura 240×340) firmata in basso a destra; riproduce su gemma ovale in agata orientale florido busto bacchico frontale cogli attributi del dio: chioma sciolta, coronata di pampini e grappoli; sulla spalla sinistra pelle ferina con zampe incrociate sul petto dalla mammella femminea scoperta; ai lati della testa firma dell’artefice in caratteri simil-greci (COLO NOC: che Gori interpreta come SOLONOS; simile figurazione dice rinvenuta nel Colombario sepolcrale de’ Liberti e Liberte di Livia Augusta, tale “Monumentum Liviae”, riportato alla luce sulla via Appia nel 1726 e poi andato distrutto). Bella tavola proveniente dal 1° volume della “Dactyliotheca Smithiana”, catalogo commissionato all’erudito Anton Francesco Gori dal console inglese a Venezia Joseph Smith, anche raffinato collezionista e mecenate di artisti come Canaletto; nella Dattilioteca (testo in latino + 100 tavole: questa è la n. 15) sono descritte le gemme intagliate della raccolta personale di Smith (poi ceduta a re Giorgio III): pochi i cammei antichi, con prevalenza d’intagli del XVI-XVIII secolo; in maggioranza busti maschili, spesso di imperatori romani, e femminili. Le tavole furono incise da Giambattista Brustolon (che però ne firmò solo 33) su disegno di Pietro Antonio Novelli. Questa presenta qualche traccia di fango al margine bianco inferiore, pur mantenendosi nitida ed in ottimo stato di conservazione.
BRUSTOLON Giovanni Battista – Dactyliotheca Smithiana.
Glittica, Gemme intagliate, Dattilioteche, Mitologia romana, Bacco, Monumentum Liviae, Archeologia romana, Solonos, Joseph Smith, Incisione veneziana del Settecento