(Venetiis), (ex typographio J.B. Pasqualii), (1767), incisione all’acquaforte, mm. 155×210 circa (impronta della lastra, mentre il foglio misura 240×340) firmata in basso a destra; riproduce cammeo in calcedonio del 16° secolo con testa di Satiro o Bacco vista di fronte. Gori la descrive d’orrifiche fattezze, tale da esprimere passione o ebrezza: irsuti i capelli e la barba, fronte corrugata, ampio naso schiacciato e bocca spalancata. Dopo l’acquisizione della collezione Smith dopo il 1762 da parte di re Giorgio III, il cammeo (assieme ad altri 2 sempre di provenienza Smith) fu montato in oro contornato da 14 rubini, divenendo parte d’un prezioso pendente con effigie di Apollo e Dafne oggi nella Collezione Reale; in questa è anche presente altro intaglio in granato montato in anello con maschera di Sileno o Bacco (dal foro in oro all’interno della bocca per occultare meccanismo in grado di spruzzare acqua). Bella tavola proveniente dal 1° volume della “Dactyliotheca Smithiana”, catalogo commissionato all’erudito Anton Francesco Gori dal console inglese a Venezia Joseph Smith, anche raffinato collezionista e mecenate di artisti come Canaletto. Nella Dattilioteca (testo in latino + 100 tavole: questa è la n. 20) sono descritte le gemme intagliate della raccolta personale di Smith (poi ceduta a re Giorgio III): pochi i cammei antichi con prevalenza d’intagli del XVI-XVIII secolo). Le tavole furono incise da Giambattista Brustolon (che però ne firmò solo 33) su disegno di Novelli e Zanetti il giovane. Questa ha tracce di fango all’angolo esterno del margine bianco inferiore, mantenendosi però nitida ed in buono stato di conservazione.
BRUSTOLON Giovanni Battista – Dactyliotheca Smithiana.
Glittica, Gemme intagliate, Dattilioteche, Satiro, Sileno, Bacco, Mitologia romana, Joseph Smith, Incisione veneziana del Settecento