A Paris; a Lyon; a Marseille, chez Buisson, Libraire; chez Allier et Leclerc, Libraires; chez Mossy, Libraire, 1793, voll. 3, in-8, legatura coeva in mezza pelle marmorizzata, titolo in oro su tasselli in pelle ai dorsi, pp. [4], VIII, 495, [1] – [4], 478 – [4], 480. Non è stata legata l’ultima carta, che era bianca, nel secondo volume. Prima edizione. Gorani, (Milano 1740 – Ginevra 1819) fu amico del Verri e del Beccaria, che si allontanarono poi da lui per la violenza dei suoi attacchi ai governanti, specialmente nel libro “Il vero dispotismo” (1770), pubblicato anonimo. Lo scoppio della Rivoluzione francese rappresentò per il Gorani l’inizio di un’intensa attività politica e letteraria. Nella capitale francese incontrò uomini politici e intellettuali, partecipò alle riunioni dei club più influenti, presentò diverse memorie all’Assemblea costituente, scrisse articoli e opuscoli poi pubblicati anonimi. Conquistato dalla personalità di H.-G. Riqueti, conte di Mirabeau, alla cui scomparsa attribuì poi la svolta estremistica e, a suo giudizio, fallimentare della rivoluzione, svolse per lui alcune missioni nelle province francesi e a Milano, dove nel marzo del 1791 fu raggiunto dalla notizia della sua morte. Ritornato a Parigi si legò a J.-P. Brissot e ai girondini, dedicandosi alla loro causa con un coinvolgimento crescente, soprattutto a partire dal dicembre 1791. Nel 1793 pubblicò questa che è la sua opera più famosa, frutto di un viaggio lungo la penisola cominciato nel 1787. I suoi attacchi ai poteri regnanti e le feroci critiche alla società del tempo gli valsero l’odio della regina di Napoli, Maria Carolina, che cercò anche di farlo eliminare. Qualche consunzione esterna: bell’esemplare.
GORANI Giuseppe.
Illluminismo rivoluzionario, Rivoluzione francese, Stati italiani del Settecento