Prato, presso Vincenzo Vestri, 1815, in-8 piccolo, brossura fittizia, pp. 34, [2], l’ultima carta bianca. Poema falsamente attribuito al Tasso, opera invece del giureconsulto friulano Giulio Liliani (San Daniele del Friuli, ? – 1550). Il Serassi nel suo La vita di Torquato Tasso (Roma, Pagliarini, 1785), spiega così la genesi della falsa attribuzione: “Questo non ispregevole poemetto in ottava rima fu altresì falsamente attribuito al nostro Tasso. Essendo capitato manoscritto senza nome dell’autore a Giacomo Scaglia librajo viniziano, e parendo, che lo stile avesse qualche somiglianza con quello del Tasso, egli non dubitò di farlo stampare sotto questo nome. S’è poi scoperto, essere questo componimento opera di Giulio Liliani del Friuli”.
[LILIANI Giulio] TASSO Torquato.
letteratura italiana del Seicento, Friuli