Il 3 maggio 1896, impresso nella tipografia Benelli e Gambi, esce a Firenze il primo numero della rivista Fiammetta, ebdomadario illustrato; la rivista durerà poco più di un anno, terminando col numero 11 (ma in realtà 10) dell’anno secondo, uscito il 18 marzo 1897. I fascicoli erano composti da due grandi fogli di carta da giornale ripiegati una volta a formare due bifolii (quindi complessivamente 8 pagine). Quattro di queste pagine – la prima, le due centrali e l’ultima – recavano grandi illustrazioni a colori, probabilmente fotomeccaniche nella parti in nero, ma litografiche nella campiture a colori, su disegni di Telemaco Signorini, Giovanni Fattori, Galileo Chini, Giorgio Kienerk, Alberto Micheli, Adolfo Scarselli. Emanuele Bardazzi – L’illustrazione e la grafica in Italia nel periodo Liberty. Firenze, 1981, p. 28: “I caratteri grafici e cromatici, con i gialli, rossi e aranci sorprendono per la loro novità pur nell’immediatezza un po’ rozza di certe figurazioni.
A brevi racconti e testi poetici si accompagnano immagini femminili briose e civettuole alla Cheret, nudità sensuali e paganeggianti di fanciulle languide in ambientazioni medievali […] caricature di Scarselli che trasporta lo spirito del Tricca nello stile dei Sem e dei Lautrec”. Nel marzo del 1897 Fiammetta cesserà le pubblicazioni, poco dopo la morte di Diego Martelli che ne era stato uno dei promotori. I fascicoli furono stampati in tirature basse e sono molto rari: perfino una bibliografia ben fatta come quella del Righini sui periodici fiorentini se ne perde qualcuno, segnalando come fascicolo finale il n. 8 dell’anno secondo (25 febbraio 1897) (cfr. Benvenuto Righini. I periodici fiorentini (1597 – 1950) . Catalogo ragionato. Firenze, Sansoni Antiquariato, 1955, vol I pagina 201, n. 1046). Caratteristica altrettanto rara fu l’uso di matrici in pietra per la stampa delle illustrazioni che le rende a tutti gli effetti delle litografie originali di alcuni protagonisti del movimento dei macchiaioli.
Presentiamo qui una ampia serie di fascicoli della rivista, quasi tutti in condizioni eccellenti, cosa non comune dato che la carta usata era quella da giornale.
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