(Venetiis), (ex typographio J.B. Pasqualii), (1767), incisione all’acquaforte, mm. 155×210 circa (impronta della lastra, mentre il foglio misura 240×340); riproduce cammeo ovale in onice del 16° secolo (area norditaliana) con scena agreste: a sinistra un contadino, frusta alla mano, conduce un aratro trainato da due cavalli; a destra un 2° contadino con canestro procede alla semina; la scena è delimitata a sinistra da una palma, in alto è uno scorpione ed a destra uccelli in volo. Il segno zodiacale dello Scorpione si riferisce ai mesi di ottobre-novembre, periodo di semina e del riposo dei campi: la scena sembra tratta da un ciclo dei mesi in Libro d’Ore d’area fiamminga o borgognona (a cui rimanda il vestiario dei contadini); la fertilità dei campi è suggerita dalla palma: nell’Egitto antico l’esondazione del Nilo forniva il fertile limo per la semina di novembre. Gori nota anche l’uso dei cavalli al posto dei buoi. Bella tavola proveniente dal 1° volume della “Dactyliotheca Smithiana”, catalogo commissionato all’erudito Anton Francesco Gori dal console inglese a Venezia Joseph Smith, anche raffinato collezionista e mecenate di artisti come Canaletto; nella Dattilioteca (testo in latino + 100 tavole: questa è la n. 32) sono descritte le gemme intagliate della raccolta personale di Smith (poi ceduta a re Giorgio III): pochi i cammei antichi con prevalenza d’intagli del XVI-XVIII secolo). Le tavole furono incise da Giambattista Brustolon (che però ne firmò solo 33) su disegno di Novelli e Zanetti il giovane. Questa presenta traccia di fango al margine bianco inferiore, mantenendosi però nitida ed in buono stato di conservazione.
BRUSTOLON Giovanni Battista – Dactyliotheca Smithiana.
Glittica, Gemme intagliate, Dattilioteche, Agricoltura, Aratro, Semina, Scorpione, Joseph Smith, Incisione veneziana del Settecento