(Venetiis), (ex typographio J.B. Pasqualii), (1767), incisione all’acquaforte, mm. 155×210 circa (impronta della lastra, mentre il foglio misura 240×340); riproduce scena ispirata a rilievi classici, con 3 figure mitologiche: sulla cresta di onde marine un putto (identificato da Gori in Cupido) seduto su un carro a forma di conchiglia, viene trainato da un Tritone piscicaudato e con tridente (Nettuno, Oceano?) sul cui dorso è assisa Ninfa oceanina nuda (Anfitrite, Teti?);intaglio in calcedonio del 16° secolo, di area milanese ed elegante fattura: palese la metafora d’Amore come viaggio per mare; una gemma simile era nella Collezione Medicea (ora al Museo Archeologico a Napoli). Bella tavola proveniente dal 1° volume della “Dactyliotheca Smithiana”, catalogo commissionato all’erudito fiorentino Anton Francesco Gori dal console inglese a Venezia Joseph Smith, collezionista e mecenate di artisti come Canaletto; nella Dattilioteca (testo in latino + 100 tavole: questa è la n. 6) sono descritte le gemme intagliate della raccolta personale di Smith (poi ceduta a re Giorgio III): pochi i cammei antichi, con prevalenza di raffinati intagli posteriori, come questo. Le tavole furono incise da Giambattista Brustolon (che però ne firmò solo 33) su disegno di Pietro Antonio Novelli. Questa presenta minime tracce di fango ai margini bianchi superiore ed inferiore, mantenendosi nitida ed in ottime condizioni di conservazione.
BRUSTOLON Giovanni Battista – Dactyliotheca Smithiana.
Glittica, Gemme intagliate, Dattilioteche, Mitologia greco romana, Tritone, Nettuno, Anfitrite, Teti, Cupido, Amore, Joseph Smith, Incisione veneziana del Settecento, Collezionismo