Paris, Genève, Dentu, Georg, Didot, 1860, 1861, Le 7 opere (in realtà 8 perchè lo scritto di La Guéronnière è presente in 2 copie) legate in volume unico, in-8, mezza pelle rossa coeva, dorso a 5 nervi con titolo collettivo (Brochures politiques) e monogramma coronato in oro negli scomparti, sguardie marmorizzate, taglio superiore dorato. L’opera di D’Azeglio, è in edizione originale (quella con indicazione “Malte, décembre 1859” secondo Parenti è posteriore e fu impressa a Firenze da Le Monnier con luogo e data falsi. Questa riporta nella prefazione la data Torino, 20.11.1859) ed espone il suo programma di liberale moderato e federalista per una riforma in vista della futura unità d’Italia. La 2a opera, sullo statista e riformatore Ivan Széchenyi, è redatta dallo scrittore e patriota ungherese altrimenti noto per l’impegno in difesa dei diritti civili. La 3a, a firma del giornalista e politico bonapartista, anche senatore nel luglio 1861, espone il punto di vista di Napoleone III sulla questione romana e sull’unità d’Italia. L’ardita tesi sostenuta dal monarchico e legittimista La Rochejaquelein nella 4a è invece quella che la Francia non debba abbandonare la Chiesa di Roma, col rischio paradossale che Vittorio Emanuele di Savoia possa divenire capo religioso d’Italia sul modello inglese. Tesi fondante dell’anonimo estensore della 5a è che, essendo la causa italiana legata agli interessi europei e la Francia paladina delle libertà nazionali, si debba creare una confederazione fra gli stati della penisola italiana; resa questa indipendente, si risolverà la questione romana, si gratificherà il Piemonte, e si salverà l’avvenire del Regno delle due Sicilie. Anonima anche la 6a, dietro cui si cela il Debrauz; nato Alois Anton Dobrauz a Trieste nell’allora Impero austro-ungarico, e divenuto giornalista e latore di trattative segrete fra Napoleone III e Francesco Giuseppe per lo scambio fra le provincie austriache in Italia ed i pricipati danubiani di Moldavia e Valacchia. Lo scritto alla fonte della risposta di Debrauz è legato nel volume per ultimo (pur precedente per data e contenuto); apparso anch’ esso anonimo, è opera del sansimonista Charles Duveyrier, che vi caldeggia la cessazione del conflitto austro-piemontese tramite amichevole cessione delle Venezie da parte dell’Austria all’Italia (contro indennità) al fine di evitare una guerra europea. Ricordiamo che il Regno d’Italia con a capo Vittorio Emanuele fu proclamato dal Parlamento il 17. marzo 1861. Tutti gli scritti, tranne uno, sono in 1a edizione. Diverse pagine presentano timbro fiscale imperiale del dipartimento della Senna, da 5 centesimi. Ottime condizioni.
Risorgimento, Unità d’Italia, Questione romana, Questione veneta, Venezie austriache, Ungheria, Napoleone III, Francesco Giuseppe I