In Geneva, appresso Pietro Auberto, 1629, in-4, legatura ottocentesca in mezza pelle, autore, titolo, data di stampa e filetti in oro al dorso, piatti in carta marmorizzata,pp. [4], 842 [ma: 844], [12]. Con vignetta xilografica (Spirito Santo in forma di colomba sopra un libro aperto) sul frontespizio. Seconda edizione – la prima a omettere le aggiunte estranee dell’edizione del 1619 introdotte da Marco Antonio de Dominis – dell’influente e innovativa storia del Concilio di Trento di Paolo Sarpi (1552-1623), descritto da Milton come ‘The Great Unmasker “(il grande smascheratore). L'”Historia fu stampata per la prima volta nel 1619 a Londra. Marco Antonio de Dominis, esule italiano ed ex arcivescovo di Spalato, era stato incaricato di modificare il manoscritto italiano di Sarpi e aveva apportato diverse revisioni al testo, la più importante delle quali fu l’aggiunta di un sottotitolo veementemente antipapale. Negli anni successivi apparvero traduzioni in inglese e latino, così come versioni francese e tedesca, ma fu solo nel 1629 che apparve una seconda edizione italiana. Pubblicata a Ginevra, la stampa sembra essere stata facilitata dall’amicizia di Sarpi con Giovanni Diodati, teologo calvinista e già traduttore della Bibbia in italiano, autore anche della traduzione francese dell’Historia di Sarpi, pubblicata a Ginevra nel 1621. Sebbene l’affermazione sul frontespizio che suggerisce che l’edizione del 1629 sia stata “rivista e modificata” dall’autore non sia propriamente vera, la seconda edizione viene descritta da Ranke come “la prima edizione corretta del testo”. Il quaderno RRrr (4 carte) presenta delle evidenti ossidazioni, per il resto esemplare più che buono.
[SARPI Paolo].
Storia della Chiesa, Concilio di Trento, eresia, controriforma