(Venetiis), (ex typographio J.B. Pasqualii), (1767), incisione all’acquaforte mm. 155×210 circa (impronta della lastra, mentre il foglio misura 240×340) firmata in basso a destra; riproduce cammeo ellenistico (II-I secolo a.C.) in sardonice bianca e bruna, con busto laureato di Giove egioco dalla chioma e barba elegantemente inanellate e profilo vòlto a destra; l’egida, cioè la pelle di capra con testa di Gorgone al centro, portata dal dio in battaglia, è qui legata con cinghie attorno al collo del dio, lasciando scoperta la spalla destra. L’incisione mostra la ricostruzione dell’intera gemma, pervenutaci però in forma di frammento (oggi nelle Collezioni Reali a Windsor). Bella tavola (n° I) proveniente dal 1° volume della “Dactyliotheca Smithiana” dell’erudito fiorentino Anton Francesco Gori, in cui fu descritta (testo in latino + 100 tavole) la collezione di gemme e cammei incisi appartenente a Joseph Smith, console inglese a Venezia dal 1744 al 1760, nonché raffinato collezionista e mecenate di artisti di livello come Canaletto; per la realizzazione di questo catalogo dedicato a re Giorgio III (che nel 1762 acquisì le collezioni del console) Smith si avvalse della Stamperia del colto e prestigioso libraio-stampatore Pasquali (per oltre 30 anni sodale del console in imprese editoriali) da lui stesso designata “La Felicità delle Lettere”, e del contributo di artisti come Pietro Antonio Novelli, Anton Maria Zanetti il giovane, Antonio Volpato e lo stesso Brustolon. Questa presenta qualche traccia di fango ai margini bianchi inferiore ed esterno, mantenendosi però nitida ed in ottimo stato di conservazione.
BRUSTOLON Giovanni Battista (1712-1796) – DACTYLIOTHECA SMITHIANA.
Glittica, Gemme intagliate, Dattilioteche, Incisione veneziana del Settecento, Joseph Smith, Collezionismo, Mitologia, Giove