(Venetiis), (ex typographio J.B. Pasqualii), (1767), 2 incisioni all’acquaforte, mm. 155×210 circa (impronta della lastra, mentre il foglio misura 240×340); riproducono ambedue, con qualche differenza stilistica (solo la prima reca la scritta ΣΟΛΟΝΟΣ [SOLONOS] in caratteri greci) la cosiddetta “Medusa Strozzi”, una testa femminile anguicrinita con profilo volto a sinistra; l’intaglio in corniola raffigurato nella tavola 21 (di quello della tavola 22 si perdettero le tracce prima dell’arrivo nelle collezioni reali) è però sicuramente del 18° secolo: copia fedele della famosa gemma intagliata in calcedonio di provenienza ellenistica rinvenuta proprio a Roma all’inizio del secolo XVIII; acquisita da Marcantonio Sabatini, passò poi nella collezione Strozzi (oggi al British Musem). Le belle tavole (nn. 21 e 22) provengono dal 1° volume della “Dactyliotheca Smithiana”: catalogo commissionato all’erudito Anton Francesco Gori dal console inglese a Venezia Joseph Smith, anche raffinato collezionista e mecenate di artisti come Canaletto; nella Dattilioteca (testo in latino + 100 tavole) sono descritte le gemme intagliate ed i cammei della raccolta personale di Smith, poi ceduta a re Giorgio III; le tavole furono incise da Giambattista Brustolon (che però ne firmò solo 33) su disegno di Pietro Antonio Novelli eZanetti il giovane. Queste 2 presentano qualche traccia di fango al limite estremo dei margini inferiore ed esterno, ma si presentano nitide ed in ottime condizioni di conservazione.
(BRUSTOLON Giovanni Battista) -DACTYLIOTHECA SMITHIANA.
Glittica, Gemme intagliate, Dattilioteche, Medusa Strozzi, Solonos, Incisione veneziana del Settecento, Joseph Smith, Collezionismo, Mitologia