(Venetiis), (ex typographio J.B. Pasqualii), (1767), incisione all’acquaforte, mm. 155×210 circa (impronta della lastra, mentre il foglio misura 240×340); riproduce intaglio ovale in corniola del 17° secolo (probabile fattura romana: Anton Pichler o Carlo Costanzi) con busto di guerriero barbuto, dal profilo di 3/4 verso sinistra ed espressione marziale; indossa elmo a calotta e tiene uno scudo tondo (di cui si vede la porzione superiore) con emblema di cavallo al galoppo. Gori lo identifica in Pirro (318-272 a.C.), ma non esclude la possibilità che si tratti di Annibale o Asdrubale; rimanda comunque ad un prototipo antico da cui furono tratte diverse versioni (fra cui una in diaspro verde al Museo Archeologico e rilievi in argento e oro al Museo degli Argenti, sempre a Firenze). Bella tavola proveniente dal 1° volume della “Dactyliotheca Smithiana”, catalogo commissionato all’erudito Anton Francesco Gori dal console inglese a Venezia Joseph Smith, anche raffinato collezionista e mecenate di artisti come Canaletto. Nella Dattilioteca (testo in latino + 100 tavole: questa è la n. 51) sono descritte le gemme intagliate della raccolta personale di Smith (poi ceduta a re Giorgio III): pochi i cammei antichi con prevalenza d’intagli del XVI-XVIII secolo). Le tavole furono incise da Giambattista Brustolon (che però ne firmò solo 33) su disegno di Novelli e Zanetti il giovane. Questa ha mancanza reintegrata al margine bianco inferiore, e blande tracce di fango ai margini inferiore ed esterno, mantenendosi però nitida ed in buono stato di conservazione.
BRUSTOLON Giovanni Battista – Dactyliotheca Smithiana.
Glittica, Gemme intagliate, Dattilioteche, Pirro re dell’Epiro, Grecia antica, Storia, Militaria, Joseph Smith, Incisione veneziana del Settecent