Florentiae, apud Bartholomaeum Sermartellium, 1589, in-4, legatura sei-settecentesca in piena pergamena floscia, tagli spruzzati, pp. [8], 224. Con stemma mediceo in xilografia sul frontespizio. Prima edizione. Roberto Titi (Sansepolcro 1551 – 1609) fu, fra le altre cose, critico letterario. “Fu proprio la sua attività critica a dare avvio alla polemica letteraria con il filologo francese Giuseppe Giusto Scaligero (Joseph-Juste Scaliger). A seguito, infatti, della monumentale ricerca filologico-erudita di Titi pubblicata nel volume Locorum controversorum libri decem (Firenze 1583), Scaligero, dietro lo pseudonimo di Yves Villomari, lo criticò aspramente nel suo In locos controversos Roberti Titii animadversionum liber (Parigi 1586). Titi rispose con moderazione al violento attacco con il suo Pro suis locis controversis assertio adversus Yvonem quemdam Villomarum Italici nominis calumniatorem (Firenze 1589). La polemica, e il modo in cui fu da lui condotta e risolta, incrementarono la sua notorietà presso i dotti italiani ed europei, con i quali avviò carteggi che durarono per il resto della sua vita (per fare alcuni nomi, Girolamo Mercuriale, Antonio Riccobono, Gabriello Chiabrera e Galileo Galilei)”. Minimo difetto al dorso, senza la prima carta di guardia: bell’esemplare.
TITI Roberto.
Cinquecento, cinquecentine, critica letteraria, filologia