[Milano?], [Pietro Barelli], [seconda metà del XIX secolo], xilografia originale su carta non vergellata, da una matrice della metà del XVI secolo, tirata nella seconda metà del XIX secolo da Pietro Barelli che aveva acquistato la collezione Soliani di matrici lignee antiche. Mm. 255×180 (l’immagine, al limite esterno della cornice), mm. 305×225 (il foglio). La raffigurazione mostra Sant’Antonio con uno scettro ornato in cima da un ramo di rosa; sul palo alle sue spalle sono allineate una campana e degli ex-voto: mani, piedi e braccia di legno o di cera. A sinistra del santo è inginocchiato un uomo con una mano alzata in gesto di supplica. L’uomo è sofferente della malattia cosiddetta del “fuoco sacro” (come indicano le fiamme che guizzano verso di lui dall’alto e dal basso). Il “fuoco sacro” o “fuoco santo” era una malattia frequente in epoca medievale, che provocava bruciore alle dita delle mani e dei piedi, spesso compromettendole, tanto che si doveva procedere all’amputazione. Moltissime persone morirono per questa malattia, causata dal consumo di un fungo che cresce sulle spighe del grano: la segale cornuta. La xilografia veniva con ogni probabilità impiegata nella devozione privata o come amuleto. Il soggetto potrebbe essere di derivazione tedesca (una xilografia più antica conservata presso l’Ashmolean presenta infatti sant’Antonio nell’analogo ruolo di protettore, circondato da ex voto: n. inv. WA1863.1906, http://collections.ashmolean.org/object/290850). L’esemplare in questione venne tirato da Pietro Barelli dopo aver aggiunto alla matrice un tassello apocrifo con l’iscrizione “I”. Il foglio si presenta in ottime condizioni.
Xilografia, xilografie, incisione, incisioni, Cinquecento